Intervista al Covid Warrior Michele Lo Presti

Michele Fabrizio Lo Presti
Referente Facility Management ASP Siracusa

“Sono il referente dell’U.O.S. Facility Management dell’Asp di Siracusa, un Ufficio che, tra gli altri incarichi, cura l’intera logistica dell’ASP Siracusa.
A marzo, dopo essere stato nominato componente della cabina di regia dell’Unità di Crisi dell’ASP Siracusa, ho avuto cognizione diretta della confusione e della impreparazione che ha travolto il mondo, per come lo conoscevamo, al primo impatto con la pandemia. 

Tutti noi operatori del comparto sanità abbiamo fatto esperienza diretta del caos generato dal clima emergenziale e dalla difficoltà di adattare la macchina burocratica della P.A. alla necessaria tempestività salvavita di decisioni da adottare per risolvere, in modo rapido, problemi prima mai immaginati.Ben presto il Provveditorato, le Farmacie ospedaliere e quelle territoriali dichiararono forfait.

Tutti i fornitori abituali dell’ASP Siracusa non erano infatti in grado di trovare e fornire DPI, (dispositivi di protezione individuale), nelle quantità e con le tempistiche necessarie.
I nostri medici ed infermieri cominciarono così ad accusare la mancanza di mascherine, tute, copri scarpe, guanti, etc…

Questa criticità mi ha coinvolto direttamente. Era infatti mio il compito gestire i trasporti a mezzo ambulanza in tutta la provincia. Compreso il trasporto dei malati Covid, organizzato con una ambulanza, appositamente sigillata per l’occasione. 
Per far questo, tuttavia, era necessario come prima cosa mettere in sicurezza gli autisti dei mezzi, fornendo loro i DPI necessari.

Mascherine, guanti, tute. Come mandare su strada le ambulanze senza i presidi minimi di sicurezza?
Non posso e mai dimenticherò il muro di dinieghi alle mie richieste.

Le risorse erano scarse, destinate esclusivamente a sanitari e parasanitari. Loro erano in corsia, a strettissimo contatto col nuovo virus. Dovetti quindi inventare, battendo strade solitarie ed alternative. Il motto del mio Ufficio è “dateci una criticità e la trasformeremo in una risorsa”.

Consegnai quindi a ciascuno una lista di indirizzi presso tutti i Comuni della provincia di negozi di ferramenta, prodotti zootecnici, edilizia, oltre ad aziende agricole, ditte di disinfestazioni e simili. 
Fu così che trovammo tutto! Ma anche di più.

Senza rendercene quasi conto, ci siamo trovati a rifornire l’intera provincia, cinque ospedali, cinque farmacie territoriali, che a loro volta centellinavano la distribuzione di materiale sul territorio.
Ogni giorno arrivavano centinaia di telefonate. Reparti di malattie infettive, rianimazione, centri covid, pronto soccorsi, tutti a chiedere qualche tuta in più, qualche mascherina FFP2.

La Protezione Civile, suo malgrado, non riusciva a offrire supporto adeguato, per qualità e quantità dei DPI offerti. È un ricordo indelebile nella memoria di tutti noi.
In questo desolato quadro, l’attività del UOS Facility Management ASP Siracusa è riuscita a supportare tutti, compreso il 118, con estremo sacrificio e dispendio di energie. 

Abbiamo lavorato 12/15 ore al giorno, per ben 64 giorni continuativamente, (senza sabati, domeniche, pasqua, pasquetta, 25 aprile e 1° maggio), andando a casa solo per riposare qualche ora.
Ogni giorno era nuovo. Come in enorme puzzle, sempre in movimento, abbiamo spostato risorse da un ospedale all’altro, cercando sempre di equilibrare le risorse. Mai una sosta. All’emergenza DPI sì è infatti ben presto aggiunta la carenza di tamponi. 

Reperirli, trasportali con celerità, recuperare quelli effettuati e consegnarli perché venissero processati. Un’altra frenesia nella frenesia.  
Insieme ai miei collaboratori sembravano criceti affannati in mille ruote. Quotidiani viaggi a Catania, Messina e Palermo impegnavano sempre di più le esigue risorse umane disponibili. Lo stesso autista arrivava fare 3 o 4 viaggi al giorno tra Siracusa, Catania e Messina, mentre altri, “più freschi”, ripartivano il pomeriggio in direzione Palermo, così da rientrare a Siracusa soltanto a notte fonda. Senza riposo.

Non potrò mai dimenticare la drammatica telefonata, un venerdì pomeriggio, dall’Ospedale Umberto I di Siracusa. Tra tutti i reparti erano rimasti con meno di 40 tute, (malattie infettive, rianimazione e pronto soccorso). Senza nuovo rifornimento, in 12 ore sarebbero esauriti i presidi di protezione individuale.
Dopo decine e decine di telefonate sono riuscito a trovare un negozietto in provincia di Messina, sperduto tra le montagne, che, avendo chiuso a febbraio, aveva ancora merce in magazzino: qualche migliaio di tute. Tutti i miei collaboratori erano fuori. È stato così che ho lasciato l’ufficio per partire in prima persona, con l’ultimo furgone, sotto un diluvio imponente, insieme all’autista più fidato. 
Alla fine riuscimmo a recuperare quelle tute!
Non ci fossimo riusciti, quella sera l’ospedale Umberto I avrebbe vissuto una criticità operativa non risolvibile. 

Questo è il racconto dell’operato di una manciata di uomini di mezza età, non più giovanissimi; poche decine di persone, che, senza battere ciglio, con estrema umiltà e senso di sacrificio, hanno affrontato compiti, attività, lavori che molto spesso esulavano dal loro mansionario, dall’orario di lavoro, dai compiti e carichi di lavoro che un impiegato è chiamato a fare. In prima linea, trasportando malati positivi e tamponi infetti. 
Non ho remore a raccontare che tutto questo è stato vissuto con la paura. Per se stessi, per i propri familiari. 

Il mio ricordo più bello? 
Nessuno ha fatto un passo indietro, nessuno ha marcato visita un solo giorno. 
Io mi limitavo a ripetere: se noi ci fermiamo, chi prenderà il nostro posto?Mi sorprendevo ogni mattina nel vedere tutti i miei collaboratori presenti. Ogni sera ci ripetevamo: “anche oggi ci siamo riusciti”. Un passo dietro l’altro, una mascherina, una tuta e un tampone dietro l’altro, alla fine la tensione si attenuò, la curva dei contgi si piegò più di quanto lo fossero le nostre schiene e un bel giorno l’amica Antonella (Dott.ssa Franco, Primario di malattie infettive all’Umberto I) mi ha chiamato commossa… Avevamo Vinto. 
Da lì a qualche giorno la provincia di Siracusa fu dichiarata a “contagio zero”, prima in Sicilia.
L’unica ASP della Sicilia orientale a non accusare nemmeno un “blocco funzionale”, cioè a non avere patito un’ambulanza o un reparto fermo per mancanza di DPI.

Altro ricordo indelebile è stata la dicotomia tra chi si è chiuso dentro la propria casa, legittimamente impaurito, e chi si è speso senza riserve. Durante la spasmodica ricerca di DPI per l’ASP, tra le tante, ricorderò per sempre una telefonata.  Dopo qualche secondo di pausa, il titolare di un negozio accettò di rifornirci di tutto quello che aveva in magazzino. Senza una richiesta protocollata, senza conoscermi, senza alcuna garanzia circa il pagamento di oltre 17.000 euro di merce. Semplicemente “sulla parola”. Quell’Uomo lo ringrazio ancora oggi, a nome di tutti, con tutto il cuore.  

Un rammarico?
Resta il ricordo di quella macchina del fango con cui certi “leoni da tastiera” hanno provato a rendere ancora più bui giorni di indimenticabile caos e tensione. Ma è un rammarico temporaneo, spazzato via dal senso di orgoglio, rispetto e gratitudine maturati insieme a tutti i colleghi dell’ASP di Siracusa con cui abbiamo combattuto la più grande battaglia. 
Per il bene di tutti.
A loro devo il mio più sentito ringraziamento”. 

– Comunicazione da parte dell’Ufficio Stampa dell’Asp Siracusa:

  • “Siamo grati agli organizzatori per questo prestigioso riconoscimento – ha dichiarato il direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa Salvatore Iacolino presente all’incontro – che dà lustro all’Azienda e al suo operato. Un premio destinato a Fabrizio Lo Presti e attraverso lui a tutti gli operatori del Facility Management e a quanti si sono spesi e si stanno ancora spendendo nella gestione della pandemia”. 
  • Alla cerimonia hanno partecipato inoltre il direttore del Dipartimento Area Medica – Salvo Italia, il direttore Affari generali – Lavinia Lo Curzio e una rappresentanza della squadra degli operatori del Facility Management, Enzo Nobile e Gaetano Maniscalco per gli autisti, Piero Lo Bianco per gli ambulanzieri, Enzo Ruiz per gli amministrativi”.
    “È un premio per cui ringraziamo sentitamente l’organizzazione dei VISVAMITRA INTERNATIONAL AWARDS, diretta da Yoga Vidya Onlus – sottolinea la Direzione – che riconosce l’eccellente impegno che questa Azienda, senza ricerca di clamori, sta mettendo in campo anche nella delicata organizzazione di tutti gli aspetti che attengono alla logistica. Un plauso a tutta la squadra Asp Siracusa da parte della direzione aziendale”.